L’uomo forte della Russia insiste nel creare l’uomo nuovo post-sovietico. Putin ha chiesto infatti – in una riunione di governo – di preservare la gioventù russa dalle influenze straniere mentre “nel mondo si svolge una battaglia per conquistare i cuori e le menti attraverso l’influenza delle ideologie e delle informazioni”. Le stesse che, per quanto riguarda la maggior parte dei mass media russi, è lo stesso Cremlino a manipolare o indirizzare.
Putin ha parlato della necessità di “un lavoro sistematico costante, che può difendere il paese e i nostri giovani, contribuendo a rafforzare la solidarietà civile e l’armonia tra le nazionalità”. Insomma, vuole rinsaldare ancora di più il regime, approfittando del clima di euforia nazionalista scatenatodallo strisciante conflitto con l’Ucraina.
Nel corso della seduta del governo (i cui membri stanno al parlamento russo come i capi ultrà stanno alla curva) il ministro Vladimir Medinski ha presentato la “nuova politica culturale della Russia” e le – agghiaccianti – modifiche al sistema scolastico. Dice il ministro (su le mani, direbbero in curva): “Stiamo imparando più lingue straniere ora, che naturalmente è una buona cosa, ma ciò non deve andare a scapito dell’apprendimento della lingua russa, della nostra letteratura, della nostra storia comune”. Il ministro (fine pensatore) dice quindi che è meglio “non sostenere corsi di yoga e Feng shui”, ma “gli sport di lotta nazionale o i corsi di cucina nazionale”.
En passant, e giusto per fermarsi ai dettagli, ricordiamo che Putin è cintura nera di judo, arte marziale giapponese e non certo russa.
Stalin sarà sempre più descritto nei libri scolastici come un brav’uomo con cattiva stampa.