Archivi tag: ANNA POLITKOVSKAJA

Ad ottobre AnnaViva ricorda Anna Politkovskaja, tutti gli appuntamenti

Annaviva per i giardini Anna PolitkovskajaDal 7 al 25 ottobre, in occasione dell’anniversario dell’uccisione di Anna Politkovskaja avvenuto 9 anni fa, andrà in scena al Teatro Out Off di Milano il memorandum teatrale “Donna non rieducabile“, di Stefano Massini, un progetto di e con Elena Arvigo a cura di Rosario Tedesco.

La prima milanese del 7 ottobre, che verrà introdotta alle 20.45 da un intervento dell’Associazione “Annaviva” di Milano,  sarà ad ingresso gratuito (ingresso solo su prenotazione 0234532140;  info@teatrooutoff.it).

Durante il periodo delle repliche e in occasione dello spettacolo  si svolgeranno altre iniziative per onorare la memoria di Politkovskaja: dibattiti, letture e proiezioni di documentari.

Il primo appuntamento è per il 2 ottobre alle ore 18.30 alla libreria Popolare di via Tadino, via Tadino 18 con l’evento dal titolo “Perché Anna oggi?” presentazione dello Spettacolo “Donna non rieducabile”. Intervengono: Elena Arvigo (interprete dello spettacolo) e Rosario Tedesco (regista dello spettacolo)

8 ottobre – ore 18 al Teatro Out Off proiezione del documentario A Bitter Taste of Freedom. Ingresso libero

9 ottobre – ore 18 al Teatro Out Off incontro #Testimonescomodo1 – Jan Karski, l’eroe polacco con il docente Luca Bernardini. Ingresso libero

10 ottobre – ore 17 letture di testi in ricordo di Anna Politkvoskaya ai Giardini Anna Politkovskaya a Milano (Porta Garibaldi)

15 ottobre – ore 18 al Teatro Out Off proiezione del documentario Letter to Anna: The Story of Journalist Politkoskaya’s Death. Ingresso libero

16 ottobre – ore 18 al Teatro Out Off incontro #Testimonescomodo2 – Varlam Salamov, cronista dal gulag sovietico con il docente Fausto Malcovati. Ingresso libero

https://www.facebook.com/AssociazioneAnnaviva

https://twitter.com/annaviva

Le balle del Cremlino

IEssere ceceni a Mosca quando uccidono qualche avversario del Cremlino non è proprio semplice. Se siete dei criminali è probabile che finirete in galera con l’accusa di essere voi l’assassino. Le prove si troveranno, ma intanto l’importante è schiaffarvi in una cella sotto l’occhio di telecamere e fotografi.
Così è successo ai tempi dell’omicidio di Anna Politkovskaja. Così succede in queste ore per l’assassinio di Boris Nemtsov.
Il ceceno è stato d’altronde dipinto in questi anni in Russia come il cattivo per antonomasia. E molti ceceni dopo le due guerre contro i russi sono peraltro scappati un po’ in giro per in mondo a continuare guerre (per lo più con gli islamici più integralisti). Sono quindi i colpevoli perfetti. Come gli anarchici da noi, una volta.
È possibile che a sparare a Nemtsov sia stato davvero un ceceno. Magari pure quel gruppo di fuoco che le autorità russe si sono affrettate a mostrare in catene per rassicurare il paese. Come per la Politkovskaja anche per Nemtsov mancherà però un movente sul perché abbiano sparato. Perché poi lo facciano sempre con la stessa pistola (una Makarov 9mm per anni nella disponibilità della polizia e dell’esercito russo) rimarrà un mistero.
Probabilmente per Boris come per Anna saranno stati killer professionisti, che colpiscono e fuggono tranquilli. Anche a pochi passi dal Cremlino. Ma chi ha pagato questi e quei killer? Su ciò non c’è stato e mai ci sarà alcuna inchiesta. Sbattuto il mostro in prima pagina, il più è fatto.
L’importante è allontanare le nuvole nere dal Cremlino, allontanare ogni sospetto per l’eliminazione sistematica di voci critiche. Anche raccontando ipotesi surreali come quella che Nemtsov sia stato ucciso da ferventi islamici per aver appoggiato (da Mosca!) Charlie Hebdo (alla cui manifestazione di solidarietà a Parigi parteciparono, a sommo spregio della coerenza, anche rappresentanti di paesi dove la libertà di stampa è, diciamo così, carente, come la Russia).
Le balle rassicureranno quanti che si abbeverano alla propaganda televisiva del Cremlino. Ma siamo certi verranno respinte al mittente da quanti in questi ultimi mesi – con parecchio ritardo – hanno aperto gli occhi su quel che accade a Mosca.
Noi continueremo a vigilare. A chiedere giustizia. Per Boris, Anna e per tutti coloro che hanno perso la vita in questi anni. Ma anche per quanti continuano a finire in carcere solo perché criticano il regime.

Anche in Africa un albero per Anna Politkovskaja

Anna Politkovskaja e Annaviva hanno letteralmente messo le radici in Africa, a Blolequin (Costa d’Avorio). Grazie al nostro caro amico Lalo Fontanella, alla ONG LE PELICAN C.I. e al Pellicano Nero.

Annaviva vi ricorda che martedì 16 dicembre 2014, al termine dell’evento nel quale si parlerà di Mafia russa, seguirà un aperitivo solidale per raccogliere fondi a favore della Cooperativa il Pellicano per il centro Grand Maman in Costa d’Avorio. Siete tutti invitati! Appuntamento alle 19.30 alla libreria Popolare di via Tadino, via Tadino 18 Milano. Continua a leggere Anche in Africa un albero per Anna Politkovskaja

Anna Politkovskaja, la forza della scrittura: lo speciale di Radio24

Stava rientrando a casa, in via Lesnaja, dopo aver fatto la spesa. Ha aperto il portone, ha chiamato l’ascensore ed è salita al settimo piano. Ha lasciato due buste e ha ripreso l’ascensore per andare alla macchina e prendere ciò che era rimasto nel bagagliaio. Ma ad attenderla al piano terra ha trovato il suo sicario: le ha sparato 4 colpi di pistola. Poi si è avvicinato al suo corpo già steso a terra e ha esploso il quinto colpo. Alla nuca. Anna Politkovskaja è stata uccisa così a Mosca, in un sabato pomeriggio, poco dopo le 17 del 7 ottobre 2006.

Uno speciale di Giovanni Minoli su Mix 24, trasmissione radiofonica di Radio24, ricorda la giornalista che ha raccontato la Cecenia, il dramma della guerra, la tragedia di uomini e donne vittime di violenze impunite.

“Avevano paura di lei lei. Avevano paura di ciò che poteva raccontare la gente che lei difendeva”. Queste le parole di una donna russa dopo la notizia dell’assassinio della giornalista.

Clicca qui per ascoltare lo speciale

Stasera Milano ricorda Anna Politkovskaja: due appuntamenti, per non dimenticare

“Sono assolutamente convinta che il rischio sia parte del mio lavoro; il lavoro di una giornalista russa, e non posso fermarmi perché è il mio dovere”. (Anna Politkovskaja, 30 agosto 1958 – 7 ottobre 2006).

Il 7 ottobre 2006 qualcuno ha deciso che Anna Politkovskaja non dovesse più parlare. Qualcuno ha deciso che fosse arrivato il momento di smettere di raccontare gli orrori della guerra in Cecenia, di denunciare gli abusi di potere e la violazione dei diritti umani in Russia. Hanno provato più volte a impedirle di smascherare il clima di intimidazione instaurato da Putin; l’hanno arrestata, percossa, avvelenata. Ma lei non si è mai arresa.

Sono serviti cinque colpi di pistola per mettere a tacere la sua voce per sempre.

A otto anni di distanza dall’omicidio, sono stati condannati due agenti di polizia e tre membri di una famiglia cecena. Il mandante, però, resta ancora senza nome. E continua a girare a piede libero.

Oggi, Annaviva vi invita a non dimenticare e vi dà appuntamento alle 18.45 ai Giardini Politkovskaja di Milano , corso Como-Porta Garibaldi, e alle 20.45 al cinema Ariosto, via Ariosto 16a, per la visione del documentario A bitter taste of freedom di Marina Goldovskaja – film con sottotitoli in italiano, ingresso ad offerta libera.

Vi aspettiamo.

In memoria di Anna: a Mosca la manifestazione di Amnesty International

Un bouquet di fiori di carta composto da appelli per chiedere alle autorità russe di ristabilire la giustizia nel caso Politkovskaja. È così che Ammesty International intende onorare a Mosca la memoria della giornalista russa nel giorno dell’ottavo anniversario del suo assassinio.

L’organizzazione internazionale ha deciso di chiamare a raccolta la società civile, i giornalisti, i colleghi, gli amici di Anna e ha dato loro appuntamento alle ore 14 nella redazione della Novaja Gazeta per consegnare i bouquet di carta. Perché otto anni dopo quel 7 ottobre 2006, sono ancora forti il dolore, lo sgomento, la rabbia per la morte della giornalista che ha lottato ogni giorno affianco ai deboli, agli indifesi, alle vittime di giochi di potere e soprusi e violenze.

“In redazione venivano a chiederle aiuto le donne che cercavano i propri figli scomparsi durante la guerra in Cecenia, i figli rimasti senza padre, i padri che avevano perso la famiglia intera. Da quando Anna è morta, anche queste persone sono scomparse” ha raccontato Vitalij Yaroshevskij, vicedirettore di Novaja Gazeta, in occasione dell’inaugurazione dei Giardini Politkovskaja a Milano.

“Il giornalista – scriveva Anna in Cecenia il disonore russo– deve produrre reportage, servizi, interviste. E le lacrime che versa nell’una o nell’altra occasione non interessano, in fondo, nessuno. Descrivi quello che vedi, metti insieme dei fatti e analizzali. Punto e basta”.

IMG_0201-0.JPG

Il sapore amaro della libertà

Il 7 ottobre, in occasione dell’ottavo anniversario dell’assassinio della giornalista russa Anna Politkovskaja, AnnaViva vi invita al cinema Ariosto di Milano alla proiezione del documentario “A bitter taste of freedom” (“Il sapore amaro della libertà”) di Marina Goldovskaya.

Marina Goldovskaya, anche lei giornalista, ricostruisce la storia dell’amica Anna e cerca di capirne i legami con le contraddizioni dell’era post comunista, ricostruendo il ruolo chiave che avrebbe giocato l’ambigua figura del presidente Putin.

La pellicola ha anche il pregio di restituire la dimensione umana di questa cronista, che ha dato la sua voce a deboli e indifesi. “Il mio film – dice Goldovskaya – vuole essere un ritratto di questa donna speciale che in molti consideravano una ‘iron lady’. Ma lei era esattamente l’opposto: era delicata, gentile e ricca di compassione”.

Prima della proiezione siete tutti invitati ai Giardini Anna Politkovskaja (Corso Como- Porta Garibaldi) per la deposizione di una corona di fiori.

Milano, 7 ottobre 2014, RICORDANDO ANNA

Ore 18.45 – Deposizione di una corona di fiori presso i Giardini Anna Politkovskaja (Corso Como- Porta Garibaldi, Milano)

Ore 20.45 – Proiezione del Film Documentario “A bitter taste of freedom” Cinema ARIOSTO (via Ariosto 16, Milano) – Regia di Marina Goldovskaya. Film con sottotitoli in italiano, ingresso a offerta libera.

A bitter taste of freedom – official trailer –

Ucraina, Russia, Mogherini e noi

Lo sconfinamento delle truppe russe in territorio ucraino dimostra quello che Annaviva va dicendo da anni: la Russia di Putin è l’erede diretta dell’Unione sovietica pre Gorbaciov.
Non avevamo bisogno delle foto dei satelliti-spia per sapere del coinvolgimento diretto dei militari del Cremlino fuori dal territorio della Federazione Russa. Dai tempi della rivoluzione arancione, risulta chiaro che Putin considera l’Ucraina (come la Georgia, la Moldova e altri stati ex sovietici) niente più che il giardino di casa del Cremlino. Sono paesi autonomi, possono scegliere liberamente il loro destino. Solo se è lo stesso designato per loro dal Cremlino…
Anna Politkovskaja era stata facile profeta. Aveva immaginato che Putin avrebbe utilizzato la Cecenia come cartina di tornasole. Se nessuno avesse detto nulla, si sarebbe sentito legittimato ad andare avanti. In patria e all’estero. Proprio Anna era solita dire: “Ogni volta che un capo di stato europeo stringe la mano a Putin e’ come se mi sputassero in faccia”.
Di sputi in faccia in questi anni La Politkovskaja ne avrebbe ricevuti molti, troppi. Se non fosse stata ammazzata nel 2006 a Mosca. Da killer. Con committenti sconosciuti (ma immaginabili). Nel giorno del compleanno di Putin.
In queste ore si prospetta la nomina di Federica Mogherini a capo della diplomazia europea. Il ministro degli esteri italiano appena nominata invitò tutti al dialogo con Putin, volando poi al Cremlino. Suscitando le ire dei paesi confinanti con la Russia (che hanno ostacolato la sua nomina). Ci auguriamo che le ultime vicende (e pure le fotografie satellitari) possano indurre l’attuale leader della diplomazia italiana (in foto) a posizioni di fermezza verso la Russia di Putin. Colpendone, con sanzioni e dintorni, i vertici e non la popolazione.
Da italiani e amanti dei diritti umani, ne saremmo felici.

giardino dei giusti

Oggi l’albero per Anna Politkovskaja nel Giardino dei Giusti di Varsavia

Alle 12 l’inaugurazione del Giardino a Varsavia. Annaviva era stata invitata, ma per un problema di voli non potrà essere presente Andrea Riscassi, uno dei suoi fondatori. Pubblichiamo l’intervento di saluto che aveva fatto e che verrà letto.

È con entusiasmo e con fiducia nel futuro che come fondatore dell’associazione Annaviva di Milano partecipo all’inaugurazione del Giardino dei Giusti di Varsavia.
La nostra associazione, nata nel 2008 per ricordare Anna Politkovskaja e portare avanti le sue battaglie, è stata – nel suo piccolo – protagonista di tante iniziative. Molte delle quali per preservare la Memoria, quella com la M maiuscola.
Per questo abbiamo collaborato con Gariwo per non dimenticare la Politkovskaja e gli altri Giusti che sono finalmente commemorati nel Giardino dei Giusti di Milano.
Abbiamo voluto fare di più e, con una raccolta firme, siamo riusciti a ottenere, nel 2013, un Giardino per Anna Politkovskaja. Chi il prossimo anno verrà a Milano per Expo potrà, in fondo a corso Como, sedersi in uno spazio verde dedicato alla grande giornalista russa, uccisa per il suo lavoro. Di denuncia. Di coraggio.
Lo stesso coraggio che si commemora il 5 giugno a Varsavia, in questo nuovo Giardino dei Giusti che sorge nel distretto di Wola, nell’area in cui si trovava il Ghetto. Rivoli di (drammatiche) storie che si uniscono. Per dare forza a chi è ancora qui a lottare.
Credo infatti che la Memoria di cui parlavo, quella contro i totalitarismi, contro le dittature, contro i fanatismi, sia il bene più prezioso da tutelare da noi e da chi verrà dopo di noi. L’Europa, per la quale c’è chi combatte e muore in queste ore in Ucraina, non può e non deve essere solo quella legata a freddi criteri economici. Ma è soprattutto quella dei cittadini, del loro spirito, della loro dignità.
Da Milano a Varsavia. Senza dimenticare Kiev e chi coltiva un sogno europeo. Di pace e dignità.

Andrea Riscassi, fondatore associazione Annaviva

Albero_dei_Giusti

Domani si inaugura il Giardino dei Giusti di Varsavia, con un altro albero per Anna

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato degli amici di Gariwo, grazie al quale domani verrà inaugurato un Giardino simile a quello di Milano. Anche in Polonia, come in Italia, ci sarà un albero per Anna Politkovskaja. Per la nostra associazione, sarà presente a Varsavia Andrea Riscassi.
Noi non dimentichiamo.

……………………….

Il 5 giugno 2014 sarà inaugurato a Varsavia il primo Giardino dei Giusti di un Paese, la Polonia, che nell’arco di settant’anni ha conosciuto le due ideologie totalitarie del Novecento.

Il Giardino, situato nel quartiere di Wola, vicino al luogo in cui sorgeva il Ghetto, nasce dalla collaborazione tra Gariwo e il Comitato per il Giardino dei Giusti di Varsavia, costituito su impulso del compianto Tadeusz Mazowiecki – già Primo Ministro polacco e tra i fondatori di Solidarnosc – durante le celebrazioni della prima Giornata europea dei Giusti, il 6 marzo 2013. Questa Giornata è stata istituita, su proposta di Gariwo, grazie alla sinergia tra gli europarlamentari italiani e polacchi che hanno coinvolto l’intero Parlamento europeo.

“Questo giardino vuole essere un monito all’Europa affinché combatta ogni forma di razzismo, ogni ideologia totalitaria. – sottolinea Gabriele Nissim, presidente di Gariwo – In questo giardino saranno onorati prima di tutto coloro che si sono impegnati per salvare gli ebrei durante la Shoah, nel Paese in cui sono stati costruiti i campi e sterminata l’intera comunità ebraica. E accanto a loro saranno ricordati tutti quelli che lottano contro i totalitarismi e per la prevenzione dei genocidi”.

Durante la cerimonia, organizzata dalla Casa di Incontri con la Storia di Varsavia, saranno piantati gli alberi con i cippi – sul modello del Giardino al Monte Stella di Milano – dedicati a:

Marek Edelman, vicecomandante dell’insurrezione nel Ghetto di Varsavia, che ha dedicato la vita all’impegno civile in favore dei più deboli e in difesa della libertà
Jan Karski, emissario dello Stato clandestino polacco che ha tentato invano di far conoscere al mondo lo sterminio degli ebrei
Magdalena Grodzka-Guzkowska, soldato dell’esercito clandestino polacco che ha salvato molti ebrei del Ghetto
Tadeusz Mazowiecki, politico che per protesta contro la passività del mondo ha rimesso il suo incarico ONU in Bosnia-Erzegovina
Antonia Locatelli, missionaria italiana che ha perso la vita per denunciare il genocidio dei Tutsi in Rwanda
Anna Politkovskaja, giornalista russa uccisa per le sue inchieste sugli orrori della guerra in Cecenia

La cerimonia, aperta dai saluti di Zbigniew Gluza, presidente del Comitato per il Giardino dei Giusti di Varsavia, Hanna Gronkiewicz- Waltz, sindaco di Varsavia e Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, si svolgerà alla presenza dei familiari dei Giusti onorati, dei rappresentanti delle istituzioni e di numerose associazioni internazionali – International Raoul Wallenberg Foundation, l’associazione AnnaViva e Gariwo-Repubblica Ceca tra le altre.

A seguire, ricevimento presso l’Ambasciata italiana a Varsavia e, a conclusione della giornata, tavola rotonda sul valore dei Giusti al Museo della Storia degli Ebrei Polacchi di Varsavia con Gabriele Nissim, Marc Henry Fermont, familiare del presidente per trent’anni della Commissione dei Giusti di Yad Vashem Moshe Bejski, Konstanty Gebert, corrispondente di guerra e scrittore, Maria Wiernikowska corrispondente di guerra e Tomasz Jastrun, giornalista e poeta.