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Golos torna in azione per le elezioni dell’8 settembre

Golos

Golos, che Annaviva ha incontrato nei suoi soggiorni moscoviti, rivede la luce dopo essere stata chiusa dal governo russo per aver denunciato i brogli alle ultime elezioni presidenziali. Nonostante le vicissitudini degli ultimi mesi, la nuova Golos, sta preparando un piano per le elezioni comunali dell’8 settembre. L’addestramento degli osservatori è iniziato così come la creazione di un centro di informazione e l’associazione si dice pronta a essere di nuovo segnalata alle autorità nel caso venissero denunciate delle irregolarità.

Golos, che è stata “sorvegliata speciale” dalle autorità fin dalla sua nascita nel 2000, ha attirato sempre più l’attenzione dopo le denunce di violazioni durante le elezioni della Duma nel 2011 ed è stata la prima organizzazione non governativa a subire sanzioni a causa di una legge controversa. La legge, che è diventata operativa nel novembre scorso, obbliga le organizzazioni che ricevono fondi dall’estero e che si occupano di attività politica (non è ancora chiaro cosa significhi, Golos è in attesa di un chiarimento dalla corte costituzionale russa) a registrarsi come “agenti esteri”. Poi sono stati fatti continui controlli sull’attività di Golos interrompendo la preparazione per le lezione dell’8 settembre e obbligando lo staff a occuparsi solo di questioni burocratiche e documenti da presentare agli ispettori. Un tribunale ha stabilito che il gruppo debba pagare 300mila rubli per essersi rifiutato di registrarsi come “agente estero” e infine il ministero della giustizia ha ordinato a Golos di sospendere ogni attività fino a dicembre.
Tutto ciò non ha però portato alla fine del gruppo dopo 13 anni di attività, ma a una riorganizzazione di Golos, alla creazione di un movimento invece di una organizzazione non governativa in modo da essere più simili possibile al movimento creato dal presidente Putin nel 2011, All Russia People’s Front. L’unica differenza è che la nuova Golos non ha un leader, un presidente, come invece All Russia People’s Front ha, ovvero lo stesso Putin.
La nuova Golos è disponibile a dialogare con le autorità, nonostante siano le stesse sospettate di aver falsificato dati elettorali in passato. L’obiettivo è quello di creare nuovi rapporti in modo che le autorità riconoscano che senza Golos gli elettori non potrebbero aver fiducia nelle elezioni russe. Questo significa che gli osservatori di Golos possono essere anche membri dei comitati elettorali o poliziotti.
L’organizzazione spera anche di non esser più sospettata di ricevere denaro da stranieri e si aspetta di ricevere donazioni private da aziende russe, ma non da politici perché Golos non è un gruppo politico. In ogni caso, Golos tende a precisare che non sono un conto in banca, ma una comunità di persone in tutto il Paese che non ha paura di controllare le elezioni.

E Grigory Melkonyants, direttore di Golos, conclude: “Siamo pronti a ricevere nuove lamentele, ma ancora non so di quale tipo. Tutto dipende solo e soltanto dalla capacità di immaginazione delle autorità”.

Fonte: The Moscow Times

Russia Unita perde consensi nel resto del Paese

Russia Unita ha subito una rara battuta d’arresto nella città industriale di Tolyatti. Domenica  il suo candidato sindaco è stato sconfitto da un avversario senza partito ma collegato con Mikhail Prokhorov.

Alexander Shakhov, ex vice capo della polizia per la regione di Samara, ha vinto solo con il 40 per cento, finendo al secondo posto dietro a Sergei Andreev che ha preso il 56 per cento dei voti, secondo i risultati ufficiali. Brutto segnale per il partito  al governo già a Mosca, ogni sabato, deve far fronte alle proteste dell’opposizione. “Si scopre che il partito non poteva comprare il supporto”, ha detto Nikolai Petrov, analista del Carnegie Moscow Center. “Questo è stato più un voto contro il partito che per Andreyev.”

Il dato conferma comunque la situazione delle elezioni del 4 dicembre quanto il partito Russia Unita ha vinto con triste 39 per cento nella regione di Samara, -10 punti sotto il suo bottino nazionale, secondo i dati ufficiali. Stessa cosa a marzo quando il presidente eletto Vladimir Putin ha ottenuto il 59 per cento dei voti presidenziali nella zona, leggermente al di sotto il livello nazionale.

Andreyev, un ex parlamentare locale e regionale, che ha tentato di sfruttare l’insoddisfazione diffusa verso la cattiva gestione del governo, aggravato da una economia in difficoltà. Il suo slogan, “contro i ladri, menzogne e violenza,” sono stati ripresi nei recenti raduni dell’opposizione. Lyudmila Kuzmina, capo della sezione locale di Golos,  ha detto che Andreyev è stato uno dei rari politici locali che hanno aiutato il gruppo. “Abbiamo invitato molti deputati a seguire un tour negli edifici storici. Andreyev è stato uno dei pochi che ha accettato il nostro invito”, ha detto, aggiungendo poi: “Non ci sono politici indipendenti in Russia. La verticale di potenza non lo permette”.

La perdita di Russia Unita in Tolyatti arriva pochi giorni dopo che un candidato senza partito ha sconfitto il candidato del giverno alle elezioni di sindaco nella città di Chernogolovka, regione di Mosca. “United Russia sta perdendo influenza nelle regioni”, ha detto Alexei Titkov, analista presso l’Istituto di politica regionale. “Ma dobbiamo tenere presente che Tolyatti e Chernogolovka sono città un po’ diverse dalle altre”.

Fonte: The Moscow Times

Annaviva a Mosca, photogallery delle elezioni russe

Mentre l’opposizione russa torna in piazza, noi di Annaviva ricordiamo i momenti vissuti lo scorso weekend a Mosca, dove abbiamo assistito alle elezioni che hanno riportato Putin alla poltrona di presidente:

Ricordiamo che Annaviva nei mesi scorsi ha organizzato presidi di solidarietà in contemporanea con le manifestazioni russe a Milano e a Roma. Questa volta abbiamo deciso di fare un “corteo web” su twitter e facebook facendo rimbalzare in rete tutto quel che succederà oggi a Mosca e dintorni.
Usiamo l’hashtag #occupyKremlin e coinvolgiamo il maggior numero possibili di amici!

Foto di Andrea Riscassi, Carlotta Mariani, Luca Bertoni, Marina Davydova e Micol Sarfatti