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Sogno Bielorusso, il documentario di Ekaterina Kibalchich

Per chi non è riuscito venire ieri sera alla proiezione di Sogno Bielorusso, ecco il documentario con sottotitoli in italiano:

Il film ci introduce nelle vicende recenti della Bielorussia. Raccontato in prima persona da un anonimo narratore che intreccia la sua storia personale a quella del suo paese, ci fa rivivere la Primavera di Minsk, la preparazione delle elezioni presidenziali del 2010, concluse con gli eventi del 19 dicembre 2010, con l’arresto di centinaia di persone, tra cui 7 candidati alla presidenza.
Il film, in maniera intelligente e coinvolgente, riesce ad appassionare alle vicende di questo piccolo popolo. Sogno Bielorusso mostra una società estranea all’autocommiserazione che sa trovare nelle difficoltà la forza di resistere con irona, fantasia e con uno sguardo ottimista sul futuro.

La regista Ekaterina Kibalchich: “Il film è stato già visto da centinaia di migliaia di persone in Bielorussia, nonostante le autorità lo avessero vietato. È diventato molto popolare nonostante il budget limitato. Abbiamo girato il film facendo molta attenzione a non attirare l’attenzione statale ed è stato montato a Mosca perché a Minsk sarebbe stato troppo pericoloso. La Bielorussia prima era un piccolo e tranquillo paese europeo, adesso è un paese dove le persone vengono arrestate per strada perché battono le mani, dove le conversazioni telefoniche sono controllate e dove le macchine fotografiche dei reporter vengono illegalmente confiscate. Molti giornalisti indipendenti bielorussi sono stati costretti a lasciare il paese. Io credo che Sogno Bielorusso sia diventato così popolare perché è un film vero, onesto. Non è stato realizzato per partecipare ai festival o per trarne vantaggi economici. Per me è una storia sincera, che parla della mia vita e dei miei sogni.”

Per informazioni: http://infobielorussia.org

Annaviva e l’amica Vera Stremkovskaya

Questa sera Vera Stremkovskaya, avvocata bielorussa impegnata nella difesa dei diritti umani, perseguitata e fuggita dal suo Paese (vive attualmente in Svezia), questi giorni in Italia ospite della ‘Robert F. Kennedy Foundation for Justice and Human Rights’, sarà a Milano per un evento legato al libro ‘Speak Truth to Power’ di Kerry Kennedy, figlia di Robert Kennedy e fondatrice dello stesso RFK Center.

Vera è presente nel libro come esponente per la Bielorussia, insieme a donne e uomini che si sono distinti per le loro battaglie in difesa dei diritti umani nei loro Paesi: Elie Wiesel e Rana Husseini, il Dalai Lama e Desmond Tutu, solo per citarne alcuni.

Domani 18 maggio, Vera sarà a Firenze per una ‘lectio magistralis’ nell’ambito del programma di formazione sui Diritti Umani rivolto agli insegnanti e organizzato dalla stessa fondazione americana.

Ieri sera, invece, Vera ha incontrato Annaviva in un’occasione informale a Milano. Annaviva e Vera hanno rinnovato il rapporto di collaborazione, profonda stima e  affetto nato in occasione dell’evento Bielorussia, Prigione ‘A Cielo Aperto’, organizzato dalla nostra associazione nello scorso mese di novembre insieme con Natalja Radina, giornalista bielorussa del portale indipendente Charter ’97 e l’On. Matteo Mecacci, Deputato Radicale e Presidente della Commissione per i Diritti umani dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE.

“In Bielorussia, dice Vera, la situazione va lentamente migliorando (il Presidente Alexander Lukashenko, sta infatti cercando di ‘rifarsi il look’ in vista dei prossimi campionati mondiali di hockey su ghiaccio previsti a Minsk per il 2014): alcuni detenuti politici sono stati liberati ma altri restano ancora in carcere” e Vera non ritiene possibile un suo ritorno a breve nel suo Paese….

Vera Stremkovskaya e alcuni amici di Annaviva

Bielorussia, giuste le sanzioni? Mentre Lukashenko minaccia

I paesi baltici sembrano più freddi degli altri stati europei nei confronti delle sanzioni verso la dittatura bielorussa:
http://balticanews.wordpress.com/2012/04/06/lukashenko-enormi-pressioni-su-lettonia-e-lituania-per-le-sanzioni-contro-la-bielorussia/

L’uomo forte di Minsk comunque minaccia gli ambasciatori europei che se ne sono andati. Il loro rientro sarà meno facile del previsto:
http://www.tmnews.it/web/sezioni/nuovaeuropa/PN_20120405_00438_NE.shtml

Due settimane fa la Bielorussia ha eseguito una duplice condanna a morte contro due ragazzi (nella foto) accusati di aver messo la bomba nella metropolitana di Minsk.
In cella a Minsk ci sono molti prigionieri politici.
Alcuni dei giornalisti di opposizione, come quelli ospitati da Annaviva, si sono rifugiati nei paesi baltici. Da lì raccontano quel che accade nel loro paese. Nel quale sperano di rientrare una volta che diventi libero.

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