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“Vivo la vita e scrivo di essa”, tesi di laurea sul giornalismo di Anna Politkovskaja

anna-profilo.jpgOggi vi segnaliamo un’interessante tesi di laurea su Anna Politkovskaja dal titolo “Vivo la vita e scrivo di essa”: il giornalismo di Anna Politkovskaja L’ha scritta Serena Marazzato, neo dottoressa in Lettere, letterature e culture moderne e può essere scaricata gratuitamente dal sito http://tesi.cab.unipd.it/42053/

“Si tratta di un lavoro modesto – ha commentato Serena nella email che ci ha inviato – ma spero che possa essere comunque un punto di partenza o uno spunto per altri studenti, affinchè possano conoscere meglio questa grande giornalista“.

Ringraziando Serena per questo importante lavoro, trascriviamo una parte dell’introduzione alla sua tesi “Vivo la vita e scrivo di essa”: il giornalismo di Anna Politkovskaja e vi invitiamo a leggere il lavoro completo al link http://tesi.cab.unipd.it/42053/

“La Federazione Russa si trova attualmente in un momento storico molto delicato. Le discusse vicende dei presunti brogli elettorali della fine del 2011 hanno provocato proteste contro il governo Putin senza precedenti nella storia del Paese. La chiamano “la rivoluzione bianca”, per via della neve sotto la quale i manifestanti anti-Putin – in migliaia nelle piazze di tutta la Federazione – hanno resistito per ore pur di esprimere le proprie idee. Non sono solo i numeri a sbalordire, ma anche i modi in cui si sono manifestati questi moti di protesta. La parole d’ordine della rivoluzione bianca, come in altre zone del mondo agitate da moti di sollevazione popolare, è “social network”, per mezzo dei quali è stato possibile avvicinare e coinvolgere massicciamente le persone, cosa non facile nel Paese più vasto del mondo. I leader della dissidenza russa contemporanea, tra i quali figurano Aleksej Naval’nyj, avvocato e attivista politico, e Sergej Udal’cov, uno dei principali organizzatori delle manifestazioni di Mosca, pubblicano tramite i loro blog informazioni e articoli che non verrebbero mai trasmessi dai mass media ufficiali. Le forme di dissidenza oggi, diversamente dall’epoca sovietica, sono varie, si passa dalle semplici (ma non così scontate)
manifestazioni di massa nelle piazze, alle più trasgressive performance delle Femen ucraine, fino ad arrivare alla tanto chiacchierata esibizione punk delle Pussy Riot nella cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca. Modi diversi, stesso obiettivo: denunciare il regime di Vladimir Putin e il suo governo…”

Milano, presidio per la libertà dei prigionieri politici e per la fine della repressione

expo2015 annaviva russiaVenerdì 30 novembre a Milano alle 17.30, in via Dante sotto la bandiera della Federazione Russa per l’Expo ci sarà un presidio in solidarietà con la sinistra e i democratici in Russia per la libertà dei prigionieri politici e per la fine della repressione organizzato dalla Sinistra Critica di Milano.

Trasmettiamo il comunicato:
ОСТАНОВИТЬ ПОЛИТИЧЕСКИЕ РЕПРЕССИИ В РОССИИ!

Exposizione delle libertà in Russia!

Il presidente russo Vladimir Putin inaugurava il suo terzo mandato… inaugurando allo stesso tempo una nuova e pesante ondata repressiva, questa volta contro l’opposizione di sinistra e democratica, dopo i casi più conosciuti della detenzione del gruppo punk-femminista delle Pussy Riot e prima ancora dei suoi avversari politici personali.

Dopo le manifestazioni di protesta del 6 maggio scorso – quando la polizia ha pesantemente caricato le dimostrazioni pacifiche e autorizzate, diversi dirigenti socialisti sono stati arrestati in Russia: in particolare Sergei Udaltsov e Leonid Razvozzhayev, dal “Fronte di Sinistra”, e Konstantin Lebedev del “Movimento Socialista Russo”, con l’accusa di “complotto” e di organizzazione dei “disordini di massa” di quelle manifestazioni. Non sono state però le uniche persone ad essere arrestate, e nella loro detenzione torturate e/o picchiate: informazioni maggiori si possono trovare su

http://ilmegafonoquotidiano.globalist.it/news/la-repressione-di-putin

http://6may.org/en/

http://www.politzk-ru.org/taglist.html?tag=eng&key=tags

Questa ondata repressiva è solamente un episodio della gestione del governo da parte di oligarchi intorno a Putin e i suoi soci, della più generale mancanza di reali libertà politiche e civili (che colpiscono in particolare le persone Lgbt), dell’intolleranza verso qualsiasi opposizione politica e sociale.

Nella città dell’Expo2015, dove le “mille bandiere” dei paesi partecipanti accolgono i visitatori del centro della città, vogliamo raccontare cosa avviene sotto la bandiera della Federazione russa: per questo omon polizia russiamanifestiamo – proprio sotto la bandiera russa in via Dante, venerdì 30 novembre dalle 17.30 – per l’immediato rilascio dei prigionieri politici e di tutte le persone arrestate per la partecipazione alle manifestazioni di protesta dello scorso maggio; la fine di ogni processo basato sulle accuse di “sommossa”, palesemente infondate; un giusto e indipendente processo per chi è accusato di “violenza contro pubblico ufficiale” per aver resistito ad arresti illegali.

Basta con la repressione politica nella Federazione Russa

Basta con l’impunità per le autorità e le forze “dell’ordine”

Libertà per gli arrestati per le manifestazioni in piazza Bolotnava

Libertà per tutti le prigioniere e i prigionieri politiche/i

ОСТАНОВИТЬ ПОЛИТИЧЕСКИЕ РЕПРЕССИИ В РОССИИ!

Stop political repression in Russia!

Sinistra Critica – movimento per la sinistra anticapitalista – Milano

17 settembre #FREEPUSSYRIOT

#FREEPUSSYRIOT. STRATEGY 17

Un mese esatto fa, il 17 agosto, la condanna delle Pussy Riot. Per le tre ragazze del gruppo punk femminista il concerto anti-putiniano nella Cattedrale del Cristo Salvatore è costato 2 anni di lavori forzati.

Nella Russia di Stalin le tre ragazze sarebbero sparite nel nulla. Mariti e fidanzati le avrebbero disconosciute. Genitori e fratelli le avrebbero accusate di aver tradito il popolo sovietico.

Nella Russia di Putin hanno subito una condannano esemplare. Prima cinque mesi di carcerazione preventiva. Poi una condanna a due anni di colonia penale. Colpirne tre per educarne cento.

Quell’opposizione alla tirannide putiniana che in questi mesi ha rialzato la testa. Cortei oceanici, flash mob, occupazione e infine gli scontri del 6 maggio in Bolotnaja, l’acquitrino davanti al Cremlino. Lo stesso metaforico acquitrino da cui i gruppi anti-putiniani (che vanno dai comunisti al liberali, dai socialisti ai libertari) cercano di tirar fuori la Russia.

Le Pussy Riot, con le loro calzamaglie, con le loro balaclave colorate rappresentano un simbolo, un simbolo di ribellione, di pacifica rivolta, di indignazione.
È la stessa maschera di V per Vendetta adottata da Ows.
Arrestate delle persone. Ma non potete arrestare dei simboli.
Chiunque indossi la balaclava diventa una Pussy Riot. Dice no al regime liberticida e repressivo.
Per questo oggi, 17 settembre, Annaviva lancia la sua seconda mobilitazione per le Pussy Riot.
Dopo essere stati in via Dante a Milano il giorno della sentenza, questa sera militanti dell’associazione nata per ricordare Anna Politkovskaja hanno messo le balaclave colorate ad alcune statue milanesi: su quella a Indro Montanelli ai Giardini pubblici, su quella a San Francesco in via Moscova e su quella di Giuseppe Mazzini in Piazza della Repubblica a Milano
Simboli per dire che non abbiamo dimenticato.
Ogni 17 del mese saremo da qualche parte.
Per non far dimenticare nessuno.

No pasaran!! #FREEPUSSYRIOT

English Press Release

Милан, Италия: в знак протеста против ареста группы Пусси Райот, бойцы из Милана надели балаклавы на три известные статуи в северном Итальянском городе.
Сегодня, 17 августа, ассоциация Аннавива запустила вторую волну акций поддержки Пусси Райот. После организованного марша на вия Данте в Милане в день вынесения приговора группе, сегодня ночью в Милане организаторы Аннавива наденут цветные балаклавы на статую усопшего журналиста Индро Монтанелли в городском парке, названном в его честь. Еще одна балаклава была надета на Святого Франсиса на вия Москова, а третья на на статую Мадзини на площади Реппублики.
Ровно один месяц назад, 17 августа, три девушки из феминистической панк группы Пусси Райот были приговорены к двум годам колонии за их выступление против В.В.Путина в храме Христа Спасителя в Москве.
Во времена Сталина три девушки бы просто пропали без вести. Мужья бы перестали иметь с ними что-то общее. Родители и семьи обвинили бы их в предательстве советских принципов.
В Путинской России Пусси Райот были использованы как пример: пример, который должен был предостеречь остальных. Прежде чем начался судебное слушание, девушки были продержаны взаперти в течении 5 месяцев. Затем Русское правосудие приговорили их к двум годам колонии. Все это, очевидно, служило способом напугать их троих, одновременно запугивал сотни из соотечественников.
Путин хочет вытоптать всякую оппозицию его диктатуре. Массовые протесты, флеш мобы, оккупаи и, наконец, протест Болотной шестого мая. Именно из болота пытаются достать Россию анти-путинские группы от коммунистов до либералов и социалистов.
Пусси Райот с их вырви-глаз колготками и балаклавами символизируют собой протест и негодование без насилия так же, как В как Вендетта символизировали оккупай Уолл Стрит.
Люди могут быть арестованы и закрыты за семью дверями, но символы нельзя заглушить.
Все, кто надевает на себя балаклаву, становится одним из Пусси Райот, и заявляет свое несогласие с репрессивным режимом, который пытается задушить свободу слова.
Мы использует эти символы, чтобы показать, что мы несогласны.
Каждый 17 день месяца мы будем где-то.
Никто не будет забыт.
No Pasaran! #FREEPUSSYRIOT

Mosca, photogallery della Marcia dei milioni

Si è svolta oggi a Mosca la preannunciata Marcia dei milioni, la nuova manifestazione di protesta contro la discussa rielezione a presidente di Vladimir Putin lo scorso marzo. La marcia si è svolta all’indomani delle perquisizioni a casa degli oppositori, dopo l’approvazione della legge contro le dimostrazioni non autorizzate, in concomitanza con la festa nazionale russa del 12 giugno. Per questo motivo si temevano scontri tra l’opposizione e le forze dell’ordine ma alla manifestazione di oggi non ci sono stati problemi. Ricordiamo che all’ultimo evento di protesta del 6 maggio erano stati arrestai oltre 400 manifestanti tra cui i leader dell’opposizione russa, NavalnyUdaltsov.

Secondo gli organizzatori erano presenti 20mila persone (10mila secondo la polizia).

Ecco alcune foto scattate durante la Marcia dei milioni e postate su twitter dai manifestanti con l’hashtag  #12июня:

Tutto il racconto della giornata (in lingua inglese) sul sito di The Moscow Times

Mosca, caccia agli oppositori

Stamattina a Mosca stanno facendo le perquisizioni nelle case degli oppositori. L’appartamento di Nemtsov è circondato da OMON, la polizia è nelle case di Navalny, Udaltsov, Yashin, Sobchak e gli altri. La polizia cerca di sfondare (illegalmente, che sia chiaro) anche la porta dell’appartamento di Aleksey Sahnin in Zhukovskiy (periferia di Mosca). E’ caccia agli oppositori!

In casa di Alexey Navalny, uno dei principali leader dell’opposizione hanno trovato una maglietta con scritto: La Russia Unita – il partito dei truffatori e dei ladri (vedi foto).

Gli OMON sono entrati anche nell’appartamento della giovane Maria Baronova facedo irruzione dal balcone. Maria non era in casa e la polizia ha trovato solo sua figlia di 5 anni con la nonna.

Gli OMON hanno già avvisato che faranno almeno 10 perquisizioni oggi.

Motivo: fermare/arrestare i leader dell’opposizione per impedire la loro presenza alla manifestazione del 12 giugno.

Denis Bilunov, sulla sua pagina facebook, conferma la situazione: “Следственный комитет РФ подтвердил, что утром 11 июня проходят обыски дома у “ряда организаторов и участников митинга на Болотной площади”, в том числе у Алексея Навального, Сергея Удальцова и Ильи Яшина. Всего следствие планирует провести в понедельник “не менее десяти обысков”.

Mosca, proseguono gli arresti degli oppositori

Non si ferma l’ondata di arresti dopo le manifestazioni del 6 e del 9 maggio a Mosca:
http://www.themoscowtimes.com/mobile/news/article/hundreds-of-arrests-set-grim-backdrop-for-victory-day-celebrations/458153.html
Qui un’analisi del NYT sulla nuova strategia dell’opposizione:
http://www.nytimes.com/2012/05/10/world/europe/protesters-in-moscow-walk-softly-carry-no-sticks.html?smid=tw-nytimes&seid=auto
Di questo parleremo questa sera alle 21 alla Libreria popolare di via Tadino 18 a Milano, incontrando Denis Bilunov, dirigente del partito d’opposizione Solidarnost.
Vi aspettiamo!

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